Oggi basta prendere in mano un qualsiasi tubetto di dentifricio per rendersi conto che al suo interno è contenuto fluoro, nella forma solubile di fluoruro di sodio. Benché ultimamente molte aziende bio stiano cercando di eliminare questo elemento dai loro prodotti perché ritenuto dannoso per la salute dell’uomo, rimane il fatto che questo minerale è stato usato per anni nell’industria dentifricia, per gli indubbi vantaggi che può dare nell’azione pulente e disinfettante. Un dentifricio senza fluoro dovrebbe sopperire all’assenza di tale elemento, ma non sempre ciò è possibile.
Fluoro nel dentifricio: perché i dentisti consigliano di usarlo?
Oggi l’opinione pubblica è combattuta, ma molti dentisti consigliano l’utilizzo di un dentifricio al fluoro per i vantaggi che tale elemento presenta, soprattutto quando si tratta di proteggere e rinforzare i denti. Il fluoruro di sodio contenuto nella pasta dentifricia, a contatto con l’acqua e grazie all’azione dello spazzolino, si scioglie in bocca e va ad agire direttamente sullo smalto dentale. Qui si deposita, creando una sorta di patina che protegge l’involucro esterno del dente, e quindi il dente stesso dall’azione batterica.
Volente o nolente, infatti, la nostra bocca è un ricettacolo di batteri e una sana igiene orale è l’unico modo per evitare le conseguenze che tutti ben conosciamo. Grazie al fluoro e all’involucro protettivo che esso crea intorno allo smalto dentale, i batteri non sono in grado di penetrare all’interno del dente o di annidarsi tra le gengive. Ecco allora che l’azione di questo elemento diventa fondamentale per prevenire la formazione di carie.
Ma oltre all’azione preventiva, il fluoruro di sodio gioca anche un importante ruolo nel rafforzamento dei nostri denti. Infatti è scientificamente dimostrato che l’uso quotidiano di questo minerale rafforza e rende più resistente lo smalto dentale, con ovvio beneficio per la nostra bocca.
L’uso del dentifricio al fluoro fa male alla nostra salute, oppure no?
Sfatiamo alcuni miti. Benché oggi si senta spesso dire che il dentifricio al fluoro fa male, ciò corrisponde al vero solo in parte. In effetti, un’alta concentrazione di fluoro ingerita quotidianamente potrebbe, alla lunga, avere degli effetti collaterali sulla nostra salute. Per impedire che ciò accada, la stessa Unione Europea ha disciplinato la quantità di fluoruro di sodio che deve essere presente nei dentifrici al fluoro. Ovvero una quantità inferiore a 1.500 ppm (parti per milione) è ritenuta non dannosa per il nostro organismo, ed in effetti i dentifrici presenti sul mercato oggi presentano una concentrazione che varia tra 1.000 e 1.100 ppm.
Dentifrici senza fluoro per bambini
Discorso leggermente differente si potrebbe fare per l’utilizzo di dentifrici contenenti fluoruro di sodio nei bambini. Infatti, mentre un adulto sa perfettamente che la pasta dentifricia non va ingerita, un bambino potrebbe non essere in grado di capire questa sfumatura. Sarebbe quindi meglio utilizzare dentifrici senza fluoro per bambini, soprattutto nelle fasce di età più giovane, quando il bimbo non ha ancora sviluppato completa padronanza dell’uso dello spazzolino e del dentifricio.
In altre parole e fino al compimento dei sette anni d’età, sarebbe sempre il caso di utilizzare un dentifricio senza fluoro nei più piccoli. In alternativa, sono anche presenti sul mercato dei dentifrici con una concentrazione di fluoro pari a 500/600 ppm. In questo modo, si avrebbe la certezza che se anche del dentifricio venisse ingerito in maniera volontaria, il fluoro in esso presente sarebbe davvero minimo.
Conclusione: i dentifrici al fluoro sono ancora un prodotto consigliato
Tirando le somme, con le dovute accortezze e grazie alle normative europee che hanno definito le soglie massime consentite, l’utilizzo di questi prodotti è ancora altamente consigliato per l’azione di prevenzione contro la formazione della carie e di rafforzamento dello smalto dentale.